[Verdebinario] Museo Interattivo di Archeologia Informatica

Irene De Franco irenedefranco a gmail.com
Mar 22 Maggio 2012 12:31:43 CDT


*   *

*Ciao*
*
*
*
*
*Felice Pescatore di Avellino che è venuto ad Insert Coin e ha scritto
l'articolo su Jurassic News, *
*ci ha chiesto se vogliamo sottoscrivere i manifesti sul Retrocomputing che
ha scritto.*
*riportati in seguito*
*

Non so se vi vanno bene i contenuti o volete proporre integrazioni al testo

in ogni caso sono più di 2 mesi che aspetta una nostra risposta.
facciamogli sapere che ne pensiamo
Felice ci ha scritto che vorrebbe fare una presentazione pubblca di tali doc

ciao


MANIFESTO

COMPUTER HISTORY

6 valori per un grande progetto
*

*Competenza* e *Conoscenza di dettaglio*, per trasmettere in modo chiaro e
preciso il proprio messaggio

*Umiltà *e *Curiosità*, rendersi sempre disponibile ad approfondire
eventuali dissonanze che emergano durante le discussioni

*Interdisciplinarietà* e* Condivisione degli Strumenti*, per leggere le
complesse dinamiche socio-culturali che gli argomenti richiedono

*Condivisione della Conoscenza*, perché nessuno è custode assoluto di essa
e c’è sempre qualcuno che può sapere qualcosa più di noi

*Divulgazione *e *Apprendimento*, perché il confronto arricchisce sempre
entrambe le parti, sia chi espone sia chi ascolta

*Disponibilità* e* Pazienza*, perché soddisfare la curiosità anche solo di
una nuova persona è il vero fine di chi si imbarca nell’impresa



Retrocomputing: due scuole di pensiero, un solo movimento

*Felice Pescatore*

Il mondo del retrocomputing sta decisamente vivendo la sua primavera: blog,
siti, post ed altro hanno letteralmente invaso il web e, sempre più spesso,
anche la carta stampata.

Tutto questo entusiasmo porta, inoltre, alla creazione di eventi in cui è
possibile “toccare con mano” i sistemi che hanno fatto storia e partecipare
a veri e propri seminari incentrati su una tematica ben definita o su un
particolare sistema.

Così, negli ultimi anni è stato possibile assistere a una serie di eventi,
sparsi, praticamente, in tutta la Penisola: da Pavia (Non c'era una volta
il personal computer) a Torino (Steve Jobs 1955 – 2011), passando per
Firenze (Omaggio alla rivoluzione informatica, BIT), Avellino (Comunicando)
e arrivando a Cosenza (InsertCoin). Ovviamente l’elenco non è completo e
attualmente sono già in essere una serie di nuovi eventi che affronteranno
tematiche diverse, sempre legate dalla passione per la storia informatica.


  Siamo quindi difronte ad un “movimento” ricco ma ancora acerbo, che pian
piano sta cercando la propria identità attraverso forme diverse più o meno
organizzate, come ad esempio il MuPIn (Museo Piemontese dell’Informatica) o
le più semplici mailing list.

Quello che però emerge dall’insieme è che le varie community di
appassionati, in modo trasversale, aderiscono implicitamente a due diverse
scuole di pensiero: quella *Purista* e quella *Divulgativa*. La prima
predilige tematiche squisitamente tecniche, rivolte in modo particolare a
esperti in grado di rivoltare un calcolatore con naturalezza e sicurezza.
La seconda, invece, predilige la divulgazione della storia informatica in
modo semplice e immediato, indirizzando i propri sforzi soprattutto ai
non-tecnici e dando ai sistemi in una corretta collocazione storica e un
opportuno posizionamento nella vita comune.

  Ovviamente, come tutte le cose, le due scuole di pensiero si contaminano
a vicenda, ma la differenza è sempre percettibile. Potremmo, ad esempio,
guardare l’insieme da un punto di vista *Tecnico-Sociale* che approfondisce
la relazione tra le macchine e gli uomini, evidenziando come essi si
influenzino a vicenda in una sorta di darwinismo combinato.

A mio parere si tratta, in fondo, di due facce della stessa medaglia:
l’analisi e la conservazione di quello che, dopo la rivoluzione
industriale, è sicuramente il cambiamento che più di ogni altro ha
influenzato il progresso tecnologico, accelerandolo come mai in passato.

Non è infatti possibile parlare di questa grande rivoluzione senza avere
una padronanza delle tematiche che si vanno ad affrontare, considerandole
sia in modo puntuale che nel loro insieme.

Vi faccio un esempio pratico: l’anno scorso il nostro Paese, oltre a
riscoprire la propria Unità, ha riscoperto anche la storia di Olivetti
Programma 101 ed il suo team di progettisti. Ebbene qual è il modo corretto
di presentare questo piccolo gioiellino storico? Sicuramente
attraverso *Giovanni
De Sandre* e *Gastone Garziera*, due dei suoi progettisti, ma anche
attraverso Pierpaolo Perotto, figlio di Piergiorgio che guidava il team,
che racconta la “perottina” ma anche il desiderio del padre di creare un
calcolatore utilizzabile al di fuori del mondo dei “tecnici in camicia
bianca”. E perché non un connubio tra elementi tecnici, passione, speranze
e delusioni come proprio De Sandre e Garziera fanno nell’ottimo
documentario di History Channel?

Insomma le possibilità sono molteplici ma “da grandi opportunità derivano
grandi rischi”, ed è qui che tutti i fautori di questo movimento devono
convergere. Ogni singola iniziativa ha un suo valore, per quanto piccola
essa sia e per quanto di nicchia possa sembrare: infatti se si riesce a
catturare l’attenzione anche di una sola persona si può essere soddisfatti,
perché un altro piccolo tassello è stato aggiunto al disegno generale.

Da non dimenticare, poi, l’aspetto più “fisico”, ovvero quello del
collezionista e del recuperatore (vabbè, il termine è un po’ brutto però
rende l’idea) che preserva i calcolatori, il software, i manuali, le
riviste e molto altro ancora. La loro passione è fondamentale e non è
assolutamente svincolata dal contesto fin ora descritto.

Diciamoci la verità: se ad un evento “retro” non si associa anche la
“fisicità” di quanto divulgato, sicuramente l’evento stesso resta monco di
una parte fondamentale.

In particolare il *recuperatore/tecnico* si occupa di salvare la maggior
quantità possibile di materiale, recuperandone la funzionalità,
esplorandone le note tecniche sia dell’hardware che del relativo software,
il tutto per salvaguardarne la memoria funzionale.

Il *collezionista*, invece, si occupa in modo più accentuato dell'aspetto
esteriore e alla completezza delle configurazioni, finalizzando il tutto
alla realizzazione di *mostre* e quindi all’aspetto divulgativo sopra
evidenziato.

Volendo schematizzare questa diversificazione, potremmo ipotizzare di
chiamare i primi “puristi” ed i secondi “divulgatori”, ognuno con
caratteristiche ben definite:


  *Puristi*

*Divulgatori*

*Tematiche*

*Prettamente tecniche, ricche di dettagli legati alla tecnologia specifica*

*Prettamente* *socio-culturali*, *ricche di aneddoti e curiosità*

*Target*

*Tecnici esperti del settore*

*Curiosi e gente comune interessata a saperne di più *

Articoli

*Tecnicamente impeccabili e dettagliati, che richiedono ampie conoscenze
tecniche per essere capiti ed apprezzati*

*Caratterizzati da un linguaggio semplice con particolare enfasi per ciò
che ha determinato un cambiamento sociale rilevante*

Eventi

*Seminari con esperti, spesso dedicati ad un solo argomento che viene visto
in ogni sua parte*

*Seminari con esperti in grado di catturare l’attenzione dei presenti,
spaziando da un argomento all’altro e proponendo riflessioni
socio-culturali.*

Approccio ai Sistemi

*Recuperatore/Tecnico*

*Collezionista*

Come è evidente i fattori sono tanti, tutti spinti dall’entusiasmo e
caratterizzati da specifiche connotazioni che però non devono far perdere
il lume, ovvero evidenziare come dietro quei grigi contenitori e quei buffi
dischi flessibili ci sia l’ingegno, la passione e, perché no, la vena
artistica di tantissime persone che in uno schiocco di dita (se comparato
al ritmo evolutivo precedente) hanno trasformato il volto della nostra
società.

E questo è proprio il tema che stiamo affrontando con alcuni dei comprimari
più noti della scena italiana, per la realizzazione di un prossimo evento
che enfatizzi i personaggi chiave dell’evoluzione del software, troppo
spesso rimasti all’ombra dei personaggi più noti e popolari.

Vi lascio con una mia piccola idea, un “manifesto” che sintetizza la mia
idea di “storico informatico” e che potrebbe essere utile per spunti
successivi finalizzati a continuare questa discussione.
-------------- parte successiva --------------
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